L’editoriale di Maurizio Molinari, nuovo direttore de La Stampa, appre prima sul web in video e poi sul cartaceo, perché ieri i cartacei non uscivano.
Non entro nel merito dei contenuti, diciamo così, “politici”, anche se rilevo che i temi cambiamento-sicurezza-opportunità-rischi scivolano agevolmente su altre questioni che mi piacerebbe vedere al centro del dibattito giornalistico.
Ma faccio notare il finale. Nel finale, Molinari parla di lettori protagonisti, insieme ai “redattori”. Per me il 2016 deve essere l’anno dei lettori. Il fatto che possa esserlo anche per altri – speriamo non solo a parole – mi sembra comunque un buon segnale.
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