ChatGPT al lavoro: meno hype, più sostanza
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Quando si parla di ChatGPT, spesso prevalgono entusiasmo ingenuo o panico da sostituzione umana. Entrambi i sentimenti nascono da una scarsa comprensione delle applicazioni reali. In azienda, l’AI generativa non sostituisce le persone, ma quelle che sanno usarla sostituiscono quelle che non le sanno usare. Ecco come puoi usarlo concretamente per migliorare produttività, customer service e processi interni.
ChatGPT per migliorare la produttività
Il valore reale di ChatGPT non è nella promessa generica di scrivere tutto al tuo posto, ma nella sua capacità di velocizzare compiti specifici. Ad esempio:
- Generazione di bozze e report: ChatGPT permette di produrre rapidamente prime versioni di testi tecnici, editoriali o comunicati stampa, riducendo significativamente il tempo iniziale di scrittura.
- Analisi dati e reportistica: Puoi automatizzare la raccolta e l’organizzazione delle informazioni in fogli di calcolo o report strutturati, risparmiando tempo prezioso.
ChatGPT e il customer service
Uno degli utilizzi più pratici riguarda l’assistenza clienti:
- Risposte automatiche: Personalizzando ChatGPT sui contenuti aziendali, il chatbot può fornire risposte rapide e coerenti, permettendo al team umano di concentrarsi su problematiche più complesse e personalizzate.
Ottimizzare i processi interni con GPT personalizzati
Il valore più significativo emerge dalla creazione di GPT personalizzati, come quelli proposti dal mio metodo AI@Work. Questi modelli possono essere addestrati specificamente per risolvere problemi aziendali reali. Facciamo qualche esempio:
- Screening CV: Il sistema analizza e valuta automaticamente curricula secondo i parametri definiti dall’azienda, riducendo sensibilmente i tempi di preselezione.
- Gestione contrattuale: Un assistente AI può identificare rapidamente anomalie e rischi nei documenti legali, generando automaticamente bozze adattate alle normative locali e internazionali.
- Automazione della gestione dati: L’AI può leggere e strutturare informazioni provenienti da fonti complesse come PDF o database, liberando risorse per lavori più strategici.
Il Foiabot
Un esempio concreto del mio approccio è il Foiabot, un GPT personalizzato creato per Slow News che aiuta giornalisti e cittadini a navigare nella complessità delle richieste di accesso agli atti (FOIA – Freedom of Information Act). Il Foiabot fornisce risposte basate esclusivamente su informazioni verificate presenti nell’archivio dedicato, garantendo affidabilità e precisione e contribuendo a liberare tempo per attività che richiedono un controllo umano più approfondito.
Il metodo AI@Work non si basa su generici prompt da copia-incollare, ma parte da un ascolto attento delle esigenze delle persone e delle aziende:
AI@Work: il mio approccio centrato sulle persone
- Ascolto e analisi dei bisogni attraverso interviste e sondaggi interni.
- Formazione personalizzata per team e funzioni aziendali specifiche, con esperti selezionati.
- Sviluppo di assistenti AI personalizzati, addestrati con contenuti aziendali, per garantire risultati coerenti, pertinenti e sicuri.
La mia esperienza conferma che un GPT personalizzato non è una generica AI tuttofare, ma uno strumento efficace solo quando progettato attorno a casi d’uso concreti.
Mettere al centro le persone
Il mio approccio, centrale in AI@Work, mette le persone al centro. L’obiettivo non è sostituire gli esseri umani con una macchina, ma creare una collaborazione virtuosa che amplifica le capacità umane. È un percorso che inizia e termina con le persone e le loro esigenze: solo così l’AI diventa un alleato potente, capace di far risparmiare tempo, aumentare la creatività e generare un reale valore aziendale.
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