Il Knowledge Vault di Google, evoluzione del Knowledge Graph aprirà effettivamente le porte a nuove sfide per i SEO(*)?
Vista l’evoluzione delle SERP e visto che fra i risultati nelle medesime appaiono in posizioni privilegiate anche contenuti esterni a Google (e a Wikipedia), insomma, risultati provenienti da tutte le pagine web, sembrerebbe proprio di sì, anche se si era smesso di parlarne.
Se sarà così, da queste parti ci siamo. Ecco una splendida keyword, Forte forte forte, per la quale un post di TvBlog (il magazine televisivo di Blogo) viene preso come fonte primaria da Google e proposto in quella posizione decisamente privilegiata e appetibile.
L’abbiamo già visto succedere, per esempio, per i film con le recensioni.
Ma la SERP di “Forte forte forte” è sensibilmente diversa e molto più interessante. Solo un caso? O qualcosa bolle in pentola? Alla “casualità” delle SERP non ho mai creduto. Al fatto che i buoni contenuti in un modo o nell’altro prima o poi vengano premiati dai motori di ricerca, con una buona percentuale probabilistica (non con la certezza, per carità), invece sì. E TvBlog è senz’altro un esempio concreto di magazine online che offre ai propri lettori (e dunque anche ai motori di ricerca) buoni contenuti, con uno sguardo costante a tutte le opportunità che il SEO offre per conquistare posizioni di rilievo nelle SERP.
Del tema Knowledge Vault si è parlato fin dallo scorso agosto. Anche quando Google si è dissociato dopo le interpretazioni fornite da News Scientist e riprese da SearchEngineLand.com.
Tant’è, che si chiami Google Knowledge Vault o che sia un’evoluzione del Google Knowledge Graph o che abbia qualche altro nome, è evidente che quella SERP sia interessante e che quella posizione in SERP sia molto appetibile.
Ed è altrettanto evidente che se dovesse diventare uno standard dei risultati di una query, qualche novità ci sarà per forza di cose. Nel mondo SEO così come fra i colleghi giornalisti che – come il sottoscritto – non disdegnano di considerare il SEO come una delle tante risorse a disposizione per far leggere i propri contenuti.
(*) Qui ci vuole, come al solito, la nota: ammesso e non concesso che Google prosegua su questa strada. Come sempre. Si veda
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