25 maggio 2017 – Anche quest’anno, come tutti gli anni, c’è un anniversario che ritorna, puntuale, faticoso e doloroso. Anche quest’anno, per ricordare mio nonno, doniamo alcuni libri alla biblioteca di Borgone di Susa.
Quest’anno abbiamo deciso di non fare ordinazioni tramite Amazon ma di far lavorare una splendida libreria di Magenta che si chiama La memoria del mondo.
La biblioteca di Borgone ha fatto richiesta di una serie di libri per bambini dagli otto ai dieci anni. In parte la selezione è personale – fatta anche con l’aiuto di mia moglie. In parte deriva da richieste specifiche della biblioteca e in parte da numerosissimi suggerimenti che mi sono arrivati via social.
Ecco i titoli che abbiamo scelto:
La grande fabbrica delle parole
Il pianeta senza baci (e senza bici)
Il giornalino di Gian Burrasca
La Costituzione raccontata ai bambini
Mappe. Un atlante per viaggiare tra terra, mari e culture del mondo
Un chilo di piume un chilo di piombo
Storie Della Buonanotte Per Bambine Ribelli
Geronimo Stilton – Decimo viaggio nel mondo della fantasia
Rodari per tutto l’anno
Un ponte per Terabithia
A questi, dieci come di consueto, se ne aggiungono altri due che ci hanno regalato i gestori della libreria, cui abbiamo raccontato la storia di questa serie di donazioni. Sono entrambi editi da loro, da La memoria del mondo Libreria editrice e sono:
Le favole della nostra famiglia (scritto da Claudio con Camilla e Luca Magni, illustrato da Barbara Villa)
Il regno di Arlin (di Antonella Alida Rossi)
In qualche modo, questo contributo della libreria alla nostra tradizione di famiglia è la dimostrazione che abbiamo fatto bene a rivolgerci a una libreria e a persone con le quali abbiamo stretto una relazione. Alla fine, tutto ruota intorno a quello. Sono certo che mio nonno ne sarebbe felice.
La donazione del 2016
25 maggio 2016 – Come l’anno scorso, anche quest’anno ho ordinato i libri che doneremo alla biblioteca di Borgone per ricordare Luciano Cattero, mio nonno. Fra due giorni ricorre il secondo anniversario della sua morte e portiamo avanti quella che diventerà una tradizione di famiglia.
Mio nonno, vorrei scriverlo chiaro e tondo, era un partigiano. E oggi che questa parola viene ridicolmente strumentalizzata per gettarla in un agone politico che non ha nulla a che vedere con la dignità di chi ha difeso valori per i quali oggi, al massimo, la maggior parte delle persone spende qualche minuto di indignazione virtuale su Facebook, bisogna ribadirla e fare in modo che si riappropri del suo significato.
I libri che doneremo alla biblioteca sono di vario genere. Ce ne sono tre di persone che ho il piacere di conoscere e che stimo molto. Si tratta di(*)
Propaganda pop, di Davide Mazzocco (prenotato su Amazon, uscirà fra qualche giorno)
Tiratura illimitata, di Andrea Daniele Signorelli
Tracce migranti. Vignette clandestine e grafica antirazzista, di Mauro Biani (con testi e infografiche a cura di Carlo Guibitosa e Antonella Carnicelli
Il primo è un testo prezioso di un autore poliedrico e autentico. «Siamo nel 2016 e la propaganda non è mai stata così in salute», scrive Davide a pagina 11. Va letto, tutto d’un fiato. Il secondo è un testo molto importante per chi, come me, si interroga e analizza le possibilità per il futuro dei giornali e dei giornalisti. Contiene anche una breve intervista al sottoscritto. Il terzo è un libro di cui ho sostenuto il crowdfunding. Da leggere e da sostenere, perché Altrinformazione scommette «sulla possibilità di fare editoria senza padroni, padrini, partiti, prestiti bancari e pubblicità».
Ci sono poi alcuni testi che ho scelto perché sono partigiani e “laterali”. Sono politici e aprono la mente. Essere partigiani significa anche questo. Significa non essere indifferenti e cercare una profondità di pensiero e di azione che vada oltre la superficiale partecipazione virtuale che oggi alcuni interpretano come attivismo, che scardini le finte verità prive di sostanza e i fallimenti della democrazia.
Oltre il potere e la burocrazia. L’immaginazione contro la violenza, l’ignoranza e la stupidità, di David Graeber, che mi sembra uno dei pensatori contemporanei più lucidi e interessanti.
Non avrete il mio odio, di Antoine Leiris, prima di tutto un uomo che perde la moglie in un attentato terroristico.
Salvare i media. Capitalismo, crowdfunding e democrazia, di Julia Cagé. Una possibilità per il giornalismo d’inchiesta, forse.
La lotta di classe dopo la lotta di classe, di Luciano Gallino. Omonimo di mio nonno. Testo imprescindibile per capire perché parlare dell’emergenza come strumento di governo non è una teoria complottista. E per capire la politica contemporanea.
Non per il potere, di Alexander Langer, che sto leggendo proprio in questi giorni.
I Buoni, di Luca Rastello. Scomparso anche lui, è un doloroso affresco contro i buoni, che ha subito – come tutte le voci vere – duri e immeritati attacchi.
Infine, alcuni libri per bambini, scelti anche perché nel poco tempo che nonno Luciano ha avuto per conoscere la sua pronipote Gaia l’ha amata, lo so, come ha amato me. E lei, ogni tanto, guarda la sua foto (che è quella lì appesa nel mio piccolo angolo-studio, accanto a un disegno di mia figlia)
Piccolo blu e piccolo giallo, di Leo Lionni. Perché a Gaia piace e perché era nella lista dei 49 libri da censurare (chissà perché) secondo il sindaco di Venezia. Qui, come avrai capito, non c’è spazio per la censura
Che rabbia!, di Mireille D’Allancé. Perché ai bambini – come agli adulti – deve essere riconosciuto il diritto a provare emozioni. Tutte, anche quelle negative. Non viviamo in un mondo di like e cuoricini dipinto da un marketing che vuole solo vendere di più e meglio senza produrre valore.
Chi me l’ha fatta in testa?, di Werner Holzwarth, perché è geniale riuscire a fare una storia per bimbi sulla cacca.
Dieci libri alla biblioteca di Borgone per ricordare
Un anno fa era il giorno più lungo e brutto della mia vita. Il 24 maggio 2014, dopo aver lavorato fino a tardi, facevo la notte accanto a mio nonno. Poi partivo il 25 maggio, senza aver chiuso occhio, salutandolo, chiedendomi se mi avesse riconosciuto – oggi credo di sì, lo spero tanto – e se l’avrei rivisto. Andavo a votare alle Europee, ricordandomi di quella volta che avevamo discusso perché mi ero astenuto dall’andare al seggio e lui non l’aveva presa bene. Poi partivo per andare in macchina a Corbetta. Dovevo andare a Roma, primo viaggio lungo con moglie-figlia-cane. Arrivato a casa, scoprivo al telefono che non l’avrei più rivisto. E poi partivo per un viaggio Corbetta-Roma che ho vissuto come se mi trovassi dentro una bolla di sapone. Non ricordo quasi nulla del viaggio.
Ci erano voluti pochi mesi di cancro aggressivo – e non scoperto, ma chissà se sarebbe servito – per portarsi via quei 92 anni di vita densi e pieni di storie da raccontare, di amore per le storie e la scienza, la matematica, i lavori manuali, la famiglia. 92 anni che per me sono e saranno sempre un esempio da seguire.
Il 6 gennaio 2011 scrivevo di lui su Facebook:
La mia fonte di ispirazione. La mia memoria storica. Partigiano. Uomo dalle scelte morali imprescindibili. Il motivo per cui sono tutto quello che sono. Il motivo per cui resisto. Per cui scrivo come scrivo. Il motivo per cui cucino come cucino. 89 anni. Chapeau.
È ancora tutto vero, anche se cucino molto poco, quasi mai, purtroppo. Sono tutte cose che un cancro non può cancellare e che si cancelleranno, per me, soltanto quando anch’io non ci sarò più.
Da tempo ho ridotto al minimo indispensabile i riferimenti troppo autobiografici al mio scrivere e a quello che pubblico. Questo è un riferimento per me indispensabile.
Per ricordare mio nonno abbiamo deciso, mia madre e io, di donare ogni anno, il 25 maggio, 10 libri alla Biblioteca Comunale di Borgone Susa, se ne avremo la possibilità economica come quest’anno.
Quest’anno ne ho scelti 6 e 4 li ho presi da una lista di “desideri” della biblioteca. Le mie scelte cercano di essere coerenti con quello che mio nonno mi ha insegnato, con la sua storia, con la sua attività politica. I libri erano una delle sue più grandi passioni.
Le mie scelte:
Tzvetan Todorov, I nemici intimi della democrazia
Tzvetan Todorov, La paura dei barbari. Oltre lo scontro delle civiltà
Norberto Bobbio, Eravamo ridiventati uomini. Testimonianze e discorsi sulla Resistenza in Italia (1955-1999)
Beppe Fenoglio, I ventitré giorni della città di Alba
Io sono l’ultimo. Lettere di partigiani italiani, a cura di S. Faure, A. Liparotto, G. Papi
Italo Calvino, L’entrata in guerra
I titoli presi dalla lista della biblioteca:
Mauro Corona, I misteri della montagna
Benjamin Wood, Il caso Bellwether
Michael Chricton, Zero Assoluto
Alberto Angela, I tre giorni di Pompei
Nelle due immagini, mio nonno ai fornelli mentre prepara la sua lasagna e la prima pagina dei dieci libri, con una dicitura molto semplice: Libro donato in memoria di Luciano Cattero.
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