Border collie: carattere – È senz’altro una delle caratteristiche principali da valutare in un cane. Ma bisognerebbe sapere, prima di tutto, che parlare di carattere in generale, per una razza, è un errore. Ci sono alcune inclinazioni, è chiaro. Ma ogni cane, ogni border collie, ha le sue caratteristiche e il suo modo di essere, che gli derivano, ovviamente, dalla genetica, dall’ambiente in cui è cresciuto, e dalle esperienze fatte.
In generale, scoprirete, cercando su Google, grazie alla tabellina che il motore di ricerca mostra per “far prima” (il Google knowledge graph, che si potrebbe evolvere nel Google knowledge vault, nota per gli amanti del SEO. Che sapranno anche che così facendo Google trattiene un po’ di traffico per sé, anziché distribuirlo in giro), che, per temperamento, un border collie si può definire all’erta, tenace, intelligente, energico e reattivo.
Ora, capirete bene che queste caratteristiche – qualunque cosa significhino – sono talmente generiche che non possono valere in assoluto.
Nel nostro caso, per esempio, non sono affatto esaustive, anche se sono tutte vere. Lucky è molto intelligente, come la stragrande maggioranza dei border collie. È energico, sprizza vitalità e voglia di fare da tutti i pori, e se non gli si dà qualcosa da fare si ingegna senz’altro per far qualche danno. È tenace, quasi cocciuto, e deve riconoscere la tua autorità prima di smettere di fare di testa sua. È molto reattivo a qualsiasi stimolo. È sempre all’erta, ai limiti della territorialità.
Ma basta, tutto questo, per definirne il carattere? Assolutamente no.
Di Lucky, il nostro border collie, sappiamo ben poco, relativamente ai suoi primi mesi di vita. Ci è stato portato dopo che è stato trovato in strada – ci hanno detto insieme al padre e al fratello.
Quel che conosciamo per esperienza diretta sono il suo carattere, il suo temperamento, la sua personalità.
È molto importante fissare questo punto di partenza, che può sembrare scontato ma che va chiarito. Non sperate, dunque, di trovare qui descrizioni generiche, perché sarebbe estremamente scorretto darne.
Quel che posso dirvi di Lucky è che è un cane molto complesso. È estremamente intelligente, dicevamo: e apprende velocemente nuovi esercizi e si ingegna quando comprende da solo certi meccanismi (in questi giorni, mentre scrivo, ha quasi raggiunto la padronanza dell’apertura della porta di casa, senza che nessuno gli abbia insegnato l’esercizio specifico). È giocherellone e ama le coccole, ma è talmente esuberante che è difficile fargliene senza essere travolti. È dominante, ma non è aggressivo con gli altri cani. Ha paura di molte cose – può essere una questione genetica ma anche una reazione dovuta al fatto che verosimilmente ha fatto pochissima esperienza del mondo, prima di arrivare da noi – e per questo motivo potrebbe sembrare aggressivo.
Il lavoro di addestramento che stiamo facendo con lui è volto proprio a fargli acquisire sicurezza: notiamo progressivamente miglioramenti nel suo carattere, paure sempre meno evidenti, più docilità e tanta, tanta voglia di fare, di imparare ancora.
Negli esercizi, spesso è volenteroso e ansioso di accontentare noi o l’educatrice. Ma si deconcentra facilmente, si stressa se non capisce bene l’esercizio (lo si capisce dagli sbadigli) o se ci sono altri stimoli che vorrebbe andare a soddisfare (lo si capisce dagli uggiolii).
Questa è una caratteristica che va progressivamente migliorando. Fino a qualche mese fa sarebbe stato impossibile fargli fare anche un banale seduto-terra in un luogo che non fosse il nostro appartamento. Ora lo fa in giardino, in strada, nel prato: sta, insomma, generalizzando il comportamento. E lo sta facendo sempre di più.
Abbaia ancora molto – temiamo sempre un po’ per i vicini e per le loro reazioni – e su questo stiamo facendo quel poco che c’è da fare. Abbaia sia per paura sia per territorialità. Sta però imparando a non scatenarsi in casa (l’unico metodo che funziona è: rinforzo positivo, ovvero premio quando non abbaia in situazioni che lo innervosiscono, accompagnato a un sano “NO!” se inizia a scalmanarsi).
Border collie: carattere e affinità con i bambini
Ho notato che molti atterrano su queste pagine cercando specificamente informazioni sull’interazione e l’affinità fra i border collie e i bambini.
Che dire? Noi abbiamo una figlia piccola. Lucky aveva sei mesi quando è arrivato da noi; nostra figlia aveva un anno. Per lei, un cane in casa è stato uno stimolo alla crescita, senza dubbio. Siamo stati molto accorti nell’avvicinarli (ovviamente è sempre più facile farlo quando il cane è piccolo) e siamo sempre attenti anche adesso, dopo otto mesi di convivenza.
Insieme sono una specie di associazione domestica per delinquere: lei ruba il cibo per lui, lui vuole sempre giocare con lei e le ruba i giochi. La delicatezza con cui Lucky afferra il cibo dalle manine di lei fa senza dubbio tenerezza.
Lei comincia a dargli i primi comandi (“seduto”, “terra”, “basta”) e lo premia a suo modo, con qualsiasi tipo di cibo le capiti a tiro (ragion per cui bisogna vigilare non solo sul cane ma anche sulla figlia, onde evitare che gli faccia mangiare qualcosa di dannoso).
Dopo un primo periodo in cui Lucky, da bravo border collie, tendeva a “pecorizzare” la piccola, e grazie a un lungo lavoro in tal senso, il cucciolone ha imparato le gerarchie in famiglia e riesce anche a giocare con lei in maniera più delicata.
Un paio di volte le ha ringhiato. Siamo intervenuti immediatamente e con fermezza, cosa importantissima da fare per evitare che il comportamento possa degenerare.
Insomma: la nostra esperienza di convivenza fra Lucky e la nostra bimba è, per il momento soddisfacente. Eccezion fatta per i famigerati cinque-minuti-da-Attila che, generalmente, i due vivono contemporaneamente. In quei casi bisogna armarsi di tutta la pazienza di cui siamo dotati per portare a casa il risultato: il ripristino della tranquillità.
Certo è che bisogna sempre stare molto attenti: il border potrebbe, per gioco, mortere il vostro bambino (potrebbe capitare con qualsiasi cane). Ora, se è vero che il morso di un border non è particolarmente violento, preferisco non correre il rischio e supervisionare personalmente ai momenti di gioco fra Lucky e mia figlia. Bisogna solo organizzarsi e sapere a cosa si va incontro.
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