Mi sembra interessante dare ai lettori di questo sito una panoramica sulle “cose” più lette, mostrando numeri veri (tutte le immagini si ingrandiscono cliccando).
Il pezzo che di gran lunga viene più cliccato è quello dedicato a Lucky, il border collie di famiglia: 14.434 accessi, 6’53” di tempo medio di permanenza. «Ma come. Parli di seo, social, giornalismo e il contenuto più letto riguarda un cane?» Che delusione, potrebbe pensare qualcuno. Invece no: quel post per me è estremamente importante perché, oltre a essere il diario di bordo della mia esperienza con Lucky è anche un piccolo esperimento editoriale, seo e di nicchia, e sta raccogliendo una piccola comunità di proprietari di border collie che possono condividere le loro esperienze, scambiarsi domande, consigli e suggerimenti.
Poi c’è la home page. Non ci sorprenderà, vista la natura del sito.
Quindi, un pezzo che è andato bene sui social, dal titolo Io non clicco. Contro il clickbait. 2.750 accessi, tempo medio sulla pagina 3’15”.
Stessa sorte per un altro pezzo sul giornalismo online, che non è morto ma tenta di suicidarsi. Con vignetta omaggio di Mauro Biani. 1.948 accessi, 4’49” di permanenza media sulla pagina.
Poi c’è la pagina “Chi sono” (abbastanza comprensibile la ragione).
Quindi, in ordine decrescente, seguono:
Giornalismo e No expo
Ritorno all’università
Giornalismo Seo
Facebook e il traffico verso siti terzi
Noads e tragedy: la lezione del Nyt
Tuttipossonosbagliare, crowdfunding
Il grosso del traffico arriva da Google e da Facebook. Poi ci sono i direct/none (mannaggia ad Analytics) e, ovviamente, i referral fantasma.
Da Google, ovviamente, moltissimi atterrano sul post del border collie.
Da Facebook, invece, dipende molto dal giro che prendono i miei post.
Considerato il fatto che si tratta di un sito personale che è nato senza un piano preciso, come “archivio” di appunti che non voglio più regalare a Facebook, sono piuttosto soddisfatto di come siano andate le cose, e anche di quelle 100 visite al giorno che mi accompagnano: si tratta di nicchie di persone, interessate ad argomenti specifici: un traffico maggiore non servirebbe a nulla di concreto. Grazie a questo sito ho stretto relazioni, fatto progetti, consolidato un’attività di formazione.
Del resto, il mio lavoro per Blogo, quasi undici anni fa, era iniziato grazie a un blogger che leggeva il mio blog personale (oggi offline) e che mi ha presentato ai fondatori di Blogo. I blog di quell’epoca erano solo un’altra rete sociale (cioè, un social network).
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