Sì. Una newsletter. Per giunta a pagamento. Ecco cos’è Slow News: una piccola iniziativa collaterale di un gruppo di professionisti dell’informazione sul web (e non solo), fra cui il sottoscritto. Ecco chi siamo.
Ma come diavolo vi è venuto in mente di fare una newsletter?
Semplice. Le newsletter funzionano. Funzionano bene, se fatte bene. E crediamo tutti che ci sia tanto bisogno di spazi di tranquillità per leggere. Crediamo che ci siano tanti contenuti che rischiano di finire nel dimenticatoio quando invece meritano di essere recuperati e letti. E scommettiamo, visto che lo facciamo per lavoro, di essere capaci di offrire a chi ci sceglierà come “curatori personali di contenuti” qualche ora di lettura interessante a settimana.
Proprio per questo motivo, Slow News è a pagamento. Sì, non siamo impazziti. Costa poco: 2 euro al mese o 18 euro all’anno. Esce due volte a settimana, direttamente nelle caselle della posta degli abbonati.
Diciamo che, per quel che mi riguarda, Slow News è qualcosa più di una newsletter. È proprio un modo “altro” di concepire l’informazione online, ma anche la vita stessa. Uno spazio alternativo alla quotidianità e al flusso di informazioni: non posso (e non voglio) sottrarmi a quel tipo di notizie – non sto qui a stancarvi ribadendo come su Blogo si cerchi sempre di più di dare spazio all’approfondimento, insieme alla tempestività – ma posso (e voglio) creare, insieme a questo eterogeneo gruppo di colleghi, uno spazio diverso, che non esiste. Anzi, che non esisteva. Piccolo e di nicchia finché si vuole, lo spazio di Slow News ora c’è.
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