Avete presente quel riflesso condizionato che ti porta, una volta che hai letto qualcosa (adesso accade prevalentemente sui social network, un tempo accadeva sui blog), a commentare e scrivere la tua? Quella cosa che ti fa perdere tempo? Che ti fa dire cose che volevi, forse, conservare per la tua intimità, o comunque che fa sì che poi devi precisare perché ti senti travisato, e si va avanti verso un loop infinito finché tu non dici basta perché poi scopri che c’è sempre qualcuno che ha più energie da spendere di te, in una conversazione del genere?
Bene. Primo: pensate a quanto tempo si perde, a quante energie, a quanto questo tipo di cose sia catalizzatore di forze e afflati che andrebbero diretti altrove – ovunque, a dire il vero – con maggior successo o utilità o soddisfazione.
Secondo: quel riflesso lì ha un nome. Si chiama effetto Procopio.
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