Elezioni europee 2014: un lavoro “speciale”

Elezioni Europee 2014

La politica si fa in Europa. E se c’è qualcosa che interessa ancora un gran numero di persone, nonostante l’astensionismo imperante, sono le elezioni europee, perché sono un evento di massa. I grandi eventi si trasformano, per chi si occupa di informare sul web, in “chiavi di ricerca”. Non è un modo “vecchio” di pensare i contenuti su internet. E’, anzi, un modo coerente, che tiene conto delle modalità con cui le persone tendono a navigare sul web e a utilizzare Google. E’ assolutamente ovvio che chi si occupa di informazione “mainstream” debba coprire i grandi eventi. Ed è altrettanto ovvio che lo si debba fare per massimizzare i risultati e far leggere da quanti più lettori interessati possibile i propri contenuti.

Ecco perché una delle chiavi di ricerca su cui sto intensificando le operazioni su Blogo – grazie anche al supporto della splendida redazione news-politica, che applica in maniera impeccabile le indicazioni e che, soprattutto, sperimenta insieme a me – riguarda proprio le Elezioni europee 2014.

Lo speciale di Polisblog – il magazine di politica di Blogo, la testata che dirigo – è un insieme di contenuti che soddisfano il lettore più esigente: offriamo una panoramica (in via di creazione) su tutti gli stati al voto, i profili dei candidati, i vari partiti europei, tutte le notizie su quelli italiani, le date, la modalità di voto, le polemiche, i sondaggi.

Oltre a questo, lo speciale di Polisblog vanta, per il momento, un ottimo posizionamento su Google (ecco la SERP che si ottiene cercando elezioni europee 2014, e quella che si ottiene cercando elezioni europee), anche contro competitor forti e blasonati.

Questo è il modo in cui va concepito il “SEO” oggi. Posizionare contenuti esaustivi e di qualità, per catturare il lettore occasionale e trasformarlo in lettore fedele.

C’è chi pensa che il SEO sia morto; c’è chi pensa che questo sia un lavoro facile facile, da fare con la mano sinistra; chi pensa che basti inondare di pezzi a tema per far “crescere il traffico”. Non è così, naturalmente. E non è nemmeno vero che il SEO sia tutto. Semplicemente, oggi è parte integrante del mestiere del giornalismo online, richiede sperimentazione sul campo, una buona dose di empirismo, molta esperienza, un po’ di fortuna, tanta dedizione.

Fra l’altro, posizionare contenuti qualitativamente alti sui motori di ricerca è anche il primo step per far sì che i propri contenuti vengano diffusi socialmente. Ma questa è un’altra storia.

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