Che cos’è l’engagement?

Engagement significa coinvolgimento
Engagement. Il dato di una condivisione positiva su Il Gazzettino di Treviso

Engagement è una delle buzzword social del momento (lo è da almeno un paio d’anni, a dire il vero). Ma cosa significa? Cos’è veramente?

Basterebbe tradurla in italiano per scoprire che non si tratta di qualcosa di incredibile e non convenzionale. Engagement significa “coinvolgimento”.

E così, ecco che scopriamo che, chi si occupa di social, dovrebbe creare coinvolgimento con i lettori-utenti. Non è esattamente una novità, giusto? Chiunque si occupi di contenuti, offline, online, in televisione, in radio, al cinema, sui cartelloni pubblicitari, nei banner, negli spot, dovrebbe creare coinvolgimento. Cioè engagement.

E allora, come ha fatto a diventare una parola di moda?

Semplice:
– è inglese (quindi, non tradotta, nasconde chissà quali arti magiche)
– pronunciandola o scrivendola ci si riempie la bocca di una professionalità non codificata e non misurabile
– tutti la usano
– pochi sanno misurarlo
– con i numeri e con le misurazioni, alla fin fine, si può mentire facilmente (e piegare analisi di ogni genere alle proprie esigenze e finalità). Per esempio, si può far credere che “tanti like” sia un’ottima metrica
– … (aggiungere a piacere)

Engagement virtuoso

Engagement si può fare in molti modi. Anche virtuosi.

Qualche giorno fa, per esempio, mi sono imbattuto in questa condivisione del Gazzettino di Treviso (che rappresenta un’eccezione rispetto alla pagina Facebook generale de Il Gazzettino. Quest’ultima, come quasi tutte le testate online italiche, fa ampio uso di tecniche click-bait).

Cosa succede sul Gazzettino di Treviso, invece? Succede che una condivisione supera il milione di visualizzazioni. Ecco il post con cui la cosa è stata annunciata.

UN MILIONE DI GRAZIE PER UNA NOTIZIA DI SPERANZALa notizia delle panettiere di Motta che ha messo il pane a…

Posted by Il Gazzettino di Treviso on Sabato 5 dicembre 2015

Dov’è il fatto virtuoso?

Be’, è molto semplice: una notizia positiva, scritta in italiano corretto, con una foto semplice, che non fa alcun tipo di richiamo ad altre cose che si dovranno sapere, che non incita all’hate speech (e infatti, i commenti sotto la condivisione originale sono una specie di toccasana, rispetto a ciò che ci abitua la media del commentatore-da-social) ha avuto un engagement misurabile e percepito notevolissimo.

Questa ragazza si chiama Giulia Giro e ha un panificio a Motta di Livenza insieme alla mamma Cristina Sandre. La mamma…

Posted by Il Gazzettino di Treviso on Mercoledì 2 dicembre 2015

È vero: la condivisione non rimandava a link esterni.

Engagement la pagina Facebook del Gazzettino di TrevisoSappiamo bene (lo sappiamo tutti, vero?) che l’algoritmo di Facebook premia questo tipo di condivisioni. Perché Facebook non ama spedire traffico a caso verso siti terzi. E in effetti, non dovrebbe essere utilizzato per far fare click, ma come strumento, uno dei tanti, per creare un’utenza fidelizzata, che voglia ritornare sulle nostre pagine spontaneamente senza aspettare algoritmi di sorta, che interagisca e interagisca in maniera positiva. Ma il dato del superamento del milione di visualizzazioni è ancora più eclatante se si pensa che la pagina Facebook del Gazzettino di Treviso ha poco più di 30mila fan.

Ecco: quella del Gazzettino di Treviso è una dimostrazione di cosa significhi engagement. È vero, non ha un ritorno sul breve periodo. Ma una strategia di creazione del coinvolgimento a lungo termine non può che avere ricaschi positivi. Prima si capisce, meglio è per tutti.

Una risposta

  1. […] scrivevo altrove, inoltre, una strategia di engagement, cioè di coinvolgimento a lungo termine, non può che avere ricadute positive nel consolidamento del pubblico di […]

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