Anche Facebook è un motore di ricerca. La funzione in questione ha anche un nome e una sua homepage: si chiama Facebook Search.
Questa semplice considerazione dovrebbe aiutarci una volta di più a scappare dalle divisioni manicheiste fra chi fa SEO e chi fa social e concentrarci su strategie di comunicazione integrate, che utilizzino tutte le leve possibili e messe a disposizione dalla tecnologia.
A luglio del 2016, per capirci, Facebook gestiva 2 miliardi di ricerche al giorno [via TechCrunch]. È chiaro che la maggior parte delle ricerche siano diverse da quelle che vengono fatte abitualmente su Google, per esempio, perché riguardano persone o pagine che si seguono. Ma al tempo stesso le cose, da quando Facebook ha aperto la funzionalità di Search anche ad altre lingue oltre a quella English US, sono evidentemente dirette al consolidamento della funzione di ricerca all’interno della straordinaria mole di contenuti prodotta dagli iscritti alla piattaforma.
Facebook e l’autocompletamento delle keyword
Indice dei contenuti
Per esempio, che Facebook offre, esattamente come Google, un completamento automatico una volta che digiti una chiave di ricerca.
Per vedere i risultati, a differenza di Google, devi fare un click, ma il funzionamento è il medesimo ed è lecito ritenere che il modo in cui Facebook calcola la rilevanza delle keyword che suggerisce sia simile alla logica del completamento automatico di Google, sebbene le parole chiave offerte siano molto diverse. Anche Facebook avrà la sua logica per mostrarle. A giudicare da quel che ho visto facendo un po’ di prove, Facebook mostra:
- parole chiave correlate che ho cercato di recente (o anche in passato)
- parole chiave correlate molto utilizzate (quasi sicuramente conta anche quanto le utilizzino le persone e le pagine con cui sono in contatto
Esattamente come Google, Facebook non offre completamento automatico per parole chiave che abbiano a che fare con temi “per adulti”. In realtà è un filtro per ora molto grezzo. Su Google è molto più evoluto. Qui di seguito un esempio che ti mostra molto chiaramente le differenze.
Facebook e i motori di ricerca verticali
Quando effettui una ricerca, Facebook ti consente di cercare in svariate aree. Per abitudine, io continuo a usare Facebook in inglese.
La tab che si apre quando cerchi è “All” (in italiano “Tutti”).
Quando sei in quella sezione, è il motore di ricerca che decide cosa mostrarti. In generale, la gerarchia che segue è:
Pagine
Gruppi
Video
Link
Post in evidenza
Post degli amici
Prodotti dai gruppi
Post da tutti
Non è detto che mostri tutte queste sezioni.
Facebook ti consente di raffinare la ricerca per Post, Persone, Foto, Video, Pagine, Luoghi, Gruppi, App ed Eventi (cioè, è come se avesse un motore di ricerca dedicato per ciascuna di queste tipologie di contenuti)
Il motore di ricerca di Facebook e i filtri di ricerca
Nella barra verticale a sinistra, Facebook ti mostra tutte le tipologie di filtri che puoi applicare per raffinare la tua ricerca.
Variano a seconda del motore di ricerca verticale in cui ti trovi.
Puoi filtrare per data, località, contenuti, tipologia di imprese, tipologia di gruppi e via dicendo.
SEO e Facebook
Tutto questo vuol dire che si può fare SEO anche su Facebook? Sì. Esattamente. Vuol dire che anche Facebook ha i suoi segnali per ritenere migliore questa o quella pagina, questo o quel post rispetto alla tua storia di navigazione e alle tue ricerche.
Il tema non è affatto nuovo, a dire il vero. Ma considerato quanto è cambiato il Facebook Search nel tempo e considerata la quantità di tempo che le persone passano sul social, toccherà cominciare a farci i conti sul serio.
Il giornalismo e il motore di ricerca di Facebook
Il motore di ricerca di Facebook si può utilizzare anche per fare delle ricerche a scopo giornalistico, per individuare potenziali protagonisti di storie, testimoni e via dicendo.
Ci sono anche due motori di ricerca che sfruttano le API di Facebook e che ti offrono tutte le informazioni pubblicamente disponibili su una persona, a patto che questa persona, ovviamente, le abbia condivise spontaneamente sulla piattaforma di Menlo Park. Si tratta di StalkScan e di Graph.tips
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