replAIced – robot mai esistiti, mestieri scomparsi

La storia è piena di lavori che il tempo ha cancellato. Ma se la tecnologia fosse arrivata prima? replAIced è un catalogo che ricostruisce un passato alternativo in cui i robot hanno preso il posto degli esseri umani in mestieri che oggi sono ormai estinti: lampionai, miniatori, svegliatrici. Un catalogo di macchine impossibili per un mondo che non è mai stato, ma che forse sarebbe potuto essere.

Robot operatrice telefonica, 1920, New York

Con il crescente sviluppo delle telecomunicazioni, le operatrici telefoniche umane vennero progressivamente sostituite dai modelli AT-192X, capaci di gestire centinaia di chiamate simultaneamente con una precisione impensabile per i loro predecessori in carne e ossa. Dotati di antenne ricetrasmittenti e un avanzato sistema di commutazione elettromeccanica, questi automi garantirono la connettività globale prima dell’avvento della telefonia digitale.

Robot miniatore, ca. 1300

Nel cuore dei monasteri medievali, il miniatore Scriba-133X affiancò amanuensi e artisti umani nella creazione di preziosi codici miniati. Con un braccio calligrafico di precisione e un algoritmo di decorazione basato su modelli ornamentali gotici, questi automi contribuirono alla diffusione della conoscenza prima della rivoluzione della stampa. Alcuni esemplari, purtroppo, furono scomunicati per sospetta eresia.


Robot lampionaio, 1854, Londra

Prima dell’illuminazione elettrica, l’accensione delle lanterne stradali era affidata ai modelli LUX-18XX, robot semiautonomi dotati di torcia perpetua e sistema di riconoscimento delle lampade a gas. Con il loro passo metallico risuonavano nelle strade al tramonto, assicurando sicurezza e visibilità a cittadine e cittadini. Alcuni storici suggeriscono che il loro ritiro abbia coinciso con un aumento degli incidenti notturni nelle grandi metropoli.


4. Robot ascensorista, 1932, San Francisco

Gli hotel di lusso degli anni ‘30 furono i primi a sperimentare l’uso dei Butler-30X, eleganti automi in smoking, programmati per far salire e scendere al piano gli ascensori. I modelli più avanzati potevano accompagnare gli ospiti nelle loro stanze, trasportare i bagagli e rispondere a domande di etichetta. Alle suite si accedeva grazie a modelli avanzati che erano persino in grado di riconoscere i clienti abituali e ricordare le loro preferenze, un’anticipazione dell’ospitalità personalizzata moderna.


5. Robot lattaio, 1953, Iowa City

Con il boom economico del dopoguerra, la vendita diretta raggiunse un nuovo livello grazie ai SalesBot-50X, robot progettati per promuovere e consegnare prodotti direttamente a domicilio. Con un sorriso metallico e un repertorio di frasi persuasorie integrate, questi agenti automatizzati divennero protagonisti del commercio domestico, prima che la grande distribuzione organizzata li rendesse obsoleti.


Robot svegliatrice, Rotterdam, 1900

Prima delle sveglie meccaniche e digitali, i lavoratori si affidavano ai WakeBot-190X, automi specializzati nel delicato compito di svegliare le persone bussando alle finestre con precisione millimetrica. Questi “knocker-upper” robotici erano dotati di bracci telescopici e sistemi di rilevamento del sonno, garantendo un risveglio puntuale anche nelle mattine più nebbiose. Sostituiti gradualmente da sveglie elettriche, molti di loro finirono dimenticati nelle soffitte delle città industriali.


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