La corsa – miope – del momento è quella al traffico social. Putroppo (e Luca se n’era già accorto a suo tempo) il prezzo da pagare per ricevere traffico social è quello di concedere sempre più “pezzetti” del proprio traffico.
C’è anche un altro prezzo non fisico, a dire la verità: quello di un traffico mordi-e-fuggi (da click baiting, per capirci), con basso tempo di permanenza, minima profondità di navigazione, alta frequenza di rimbalzo.
E poi c’è il prezzo reale, monetario, quello che si spende per promuovere i propri contenuti ed aumentarne la visibilità.
E’ miope, come sarebbe miope affidarsi solo al SEO.
Bisogna moltiplicare le fonti, diversificarle, e soprattutto coccolare i lettori diretti. Tenerseli buoni. Ampliarli, cercando di ospitarli sulle tue pagine e di dare loro esperienze-utente degne di tal nome.
E magari smetterla di pensare che sia un’ottima idea, veicolare traffico a caso dai social.
Fino all’idea più estrema, quella di Massimo, che suggerisce:
«Tieni gli utenti sulle tue proprietà e manda loro mail con un sistema economico, invece di pagare tutte le volte che vuoi contattarli su Facebook»
Idea estrema, dicevo, soltanto perché oggi alla maggior parte delle persone che lavorano nell’editoria online sembrerà un’eresia. Ma attenzione: vale nel lungo periodo, e bisognerebbe farne tesoro.
D’altro canto, era quel che diceva già nel 2012 Dave Winer (per l’appunto citato da Luca) quando scriveva:
Can we please, please — just go back to the really good thing we had when we all built on the same level platform, called the web. It was a big deal that it wasn’t owned by Silicon Valley.
Continuare a puntare tutto su traffico social e SEO(*) pagare i prezzi di cui abbiamo parlato non è una buona idea a lungo termine. Tenersi i propri lettori (che sono persone, non numeri) sì.
C’è ancora tutto il tempo per rimediare, però.
(*) un chiarimento: Google, i motori di ricerca, Facebook, Twitter, vanno sfruttati, e bisogna operare con tutte le tecniche per massimizzare il traffico, questo è ovvio, ma con una questione bene in testa. La qualità del traffico medesimo e dell’offerta al lettore. Insomma, l’esperienza utente prima di tutto. Sai che novità.
Un esempio? Se atterri sul post di Polisblog che spiega l’Italicum (perché, guarda un po’, se cerchi su Google italicum trovi Polisblog nelle prime posizioni) trovi un post lungo, approfondito, che ricostruisce tutta la storia della nuova legge elettorale di Renzi e Berlusconi.
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